Uno dei classici tiri di corda dell'Anticaprie. ''Manitù''(7a) uno strapiombo di gran impegno fisico. |
Ogni volta che vado a Caprie immagino che doveva esser una fredda mattina.
Si doveva esser una fredda mattina di quelle nebbiose quando qualcuno tentò i primi timidi contatti con questa rocca.
Immagino fossero un gruppetto di alpinisti locali scoraggiati dal maltempo e afflitti dal non poter andar sui monti dell'alta valle. Così questi personaggi borbottanti (l'arrampicatore è la peggior specie quando non può far ciò che vuole. NdR) pensarono d'andar a metter mano a quella parete vicino a casa.
Arrivati sotto videro che quella rocca che se paragonata ai monti sembrava minuta non era poi così tanto piccola e neanche così tanto facile.
Così tentarono di salire le linee in fessura perchè potevano proteggersi incastrando cunei fabbricati in legno.
Nacque così la ''fessura Meneghin'' e qualche tempo dopo ''Cactus''. Oggi di questi due tiri di corda rimane un ricordo storico ed un banco di prova sempre attuale per i novelli fessuristi.
Col tempo si sparse la voce che in bassa Val di Susa si poteva arrampicare all'Anticaprie (così battezzata per la vicinanza con l'abitato di Caprie) e che chiunque volesse poteva tracciare nuove linee di scalata.
I valsusini, presi da un fervore quasi mistico, in breve saturarono la parete di linee in taluni casi audaci per l'epoca. Si usavano i primi chiodi a pressione quasi sempre di fattura artigianale.
Erano gran tempi per la Val Susa perchè contemporaneamente si stavano sviluppando anche i comprensori di Foresto e Bussoleno (prossimi articoli).
Ma come ogni novità prima o poi sopraggiunge l'obsolescenza.
I chiodi un tempo luccicanti divennero vecchi ed anche tra i locali vi erano dei timori.
Così agli albori del 2000 con un progetto finanziato dalla regione venne richiodata l'Anticaprie a fittoni resinati ( chiodi ancorati alla parete tramite l'utilizzo di resine artificiali...basti pensare che un resinato regge 2500 kg!). Inoltre venne realizzata una via ferrata (difficoltà PD+) che sale per intero la parete con percorso adrenalinico ed un ponte tibetano.
All'Anticaprie va rammentata la possibilità di percorrere vie di più lunghezze perfettamente attrezzate anch'essa a fittoni resinati.
All'Anticaprie va rammentata la possibilità di percorrere vie di più lunghezze perfettamente attrezzate anch'essa a fittoni resinati.
In basso la parete dell'Anticaprie e sopra la Rocca Nera. |
A quel punto non vi era più nessuna scusa perchè l'Anticaprie divenisse la palestra di roccia prediletta dai torinesi. Non va dimenticato d'altronde che essa dista solo 15-20 minuti di macchina da Torino Mirafiori.
Bè, cari lettori, non vi resta che andar a tastare con mano e chissà che non ci si incontri alla base dello stesso tiro.Stay tuned!
Su una delle vie di più lunghezze della parete... |
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