Nella Settimana Santa del 1655 il duca Carlo Emanuele II aveva scatenato contro i Valdesi una violenta persecuzione (le Pasque piemontesi) con l'approvazione di papa Alessandro VII. Un gruppo riuscì a fuggire e a portare la notizia presso le grandi potenze protestanti europee. Le pressioni diplomatiche sui Savoia fecero sì che cessassero le stragi, anche se non le vessazioni e le violenze.
Nel 1685 la revoca dell'editto di Nantes, disposta nell'editto di Fontainebleau di Luigi XIV di Francia, portò ad una ripresa delle persecuzioni e nel 1689 mille valdesi guidati da Enrico Arnaud (1643-1721) tornarono da Ginevra, dove erano fuggiti, per occupare con una piccola comunità alcune valli delle Alpi piemontesi, dopo aver attraversato le terre ostili del ducato e dopo una dura battaglia a Salbertrand, in Valle di Susa, con le truppe francesi: questa impresa divenne leggendaria e fu conosciuta come il "Glorioso rimpatrio". I valdesi, pur se non più perseguitati, furono costretti a rimanere confinati nelle proprie valli alpine, in un'area che venne chiamata per questo "Ghetto alpino" e la piena libertà per la comunità giunse solo con le "patenti di libertà" concesse nel 1848 dal re Carlo Alberto
Oggi, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il progetto di valorizzare l’itinerario del “Glorioso Rimpatrio” anche come percorso escursionistico ha preso forma e sul versante italiano, dal Col Clapier a Bobbio Pellice, appositi pannelli e la predisposizione di una “miniguida” rendono possibile la fruizione di uno splendido percorso: un itinerario di alta montagna – a tratti anche impegnativo - composto da 6 tappe percorribili interamente in 6 giorni, estremamente suggestivo per i paesaggi e il valore naturalistico dei territori attraversati.
Le tappe:
1 - dal Col Clapier a frazione San Giacomo di Giaglione (3 ore)
2 - da San Giacomo di Giaglione a Salbertrand (7 ore)
3 - da Salbertrand a Pragelato Granges (6 ore)
4 - da Pragelato Granges a Balziglia (8 ore)
5 - da Balziglia a Ghigo di Prali (3 ore)
6 - da Ghigo di Prali a Bobbio Pellice (7 ore e ½)
Nel 1685 la revoca dell'editto di Nantes, disposta nell'editto di Fontainebleau di Luigi XIV di Francia, portò ad una ripresa delle persecuzioni e nel 1689 mille valdesi guidati da Enrico Arnaud (1643-1721) tornarono da Ginevra, dove erano fuggiti, per occupare con una piccola comunità alcune valli delle Alpi piemontesi, dopo aver attraversato le terre ostili del ducato e dopo una dura battaglia a Salbertrand, in Valle di Susa, con le truppe francesi: questa impresa divenne leggendaria e fu conosciuta come il "Glorioso rimpatrio". I valdesi, pur se non più perseguitati, furono costretti a rimanere confinati nelle proprie valli alpine, in un'area che venne chiamata per questo "Ghetto alpino" e la piena libertà per la comunità giunse solo con le "patenti di libertà" concesse nel 1848 dal re Carlo Alberto
Oggi, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il progetto di valorizzare l’itinerario del “Glorioso Rimpatrio” anche come percorso escursionistico ha preso forma e sul versante italiano, dal Col Clapier a Bobbio Pellice, appositi pannelli e la predisposizione di una “miniguida” rendono possibile la fruizione di uno splendido percorso: un itinerario di alta montagna – a tratti anche impegnativo - composto da 6 tappe percorribili interamente in 6 giorni, estremamente suggestivo per i paesaggi e il valore naturalistico dei territori attraversati.
Le tappe:
1 - dal Col Clapier a frazione San Giacomo di Giaglione (3 ore)
2 - da San Giacomo di Giaglione a Salbertrand (7 ore)
3 - da Salbertrand a Pragelato Granges (6 ore)
4 - da Pragelato Granges a Balziglia (8 ore)
5 - da Balziglia a Ghigo di Prali (3 ore)
6 - da Ghigo di Prali a Bobbio Pellice (7 ore e ½)
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