domenica 10 aprile 2011

Lungaserra!

La falesia di Lungaserra è una delle ultima nate in Valle Po.
Ricordo che ne sentii parlare la scorsa primavera. Poi però tra il maltempo e gli impegni di tutti i giorni ero riuscito ad andare una volta sola (trovando peraltro buona parte delle vie bagnate).
Quello che più mi aveva colpito della falesia era però l'abbadonanza d'intinerari da scalare e il notevole range di difficoltà dal 5+ al 7c+.
Così quando l'altro giorno mi si propone di tornare son pronto in due secondi con il solito sorriso ebete stampato in faccia (che spesso si traduce in ''oggi si scala'').
Arriviamo in breve al parcheggio delle macchine da dove si diparte il sentiero (aggiustato dai chiodatori, evidente e ben segnalato da ricorrenti ometti di pietra).
Qui incontriamo anche Flavio Parussa noto chiodatore ed arrampicatore della zona. Flavio ha anche lui un'espressione felice simile alla mia ma in più porta con sè un utile trapano.
Oggi chiodo un tiro, mi dice.
O magari anche due, continua.
Il sentiero s'inerpica su per il bosco per una quindicina di minuti. Decidiamo di fermarci al primo settore che s'incontra ma al di sopra ve ne sono molti altri, s'intende.

Un cuorioso 'canyon' all'esterno del quale corrono
alcune vie!
Flavio mi indica alcune vie, tra cui quella che deve finire di chiodare. Partenza di tetto, una placca e poi strapiombo.
Rimango sempre affascinato dall'inventiva e dalla fantasi dei chiodatori. E' incredibile come due chiodatori diversi possano creare sullo stesso tratto di roccia itinerari differenti ed originali.
Incontrare Flavio in falesia è come chiudere un bambino in un negozio di giocattoli la notte.
E' entusiasta, come fosse la prima volta che scala e devo dire che la sua felicità è contagiosa.
Così dopo due secondi vorrei correre di qua e di là e provare quel tiro lì e subito dopo altri due. Ma devo darmi una calmato non ho mica tutta la sua forza.
Quando hai iniziato a scalare Flavio? chiedo incuriosito.
Mah sai che saranno trent'anni che scalo, mi dice.
Ho comiciato con la montagna allora tutti andavano solo in montagna.
Sono incuriosito quando mi dice che scalavano con delle pedule adidas che rispetto agli scarponi sembravano chissà cosa.
Mi chiedo francamente cosa potrei fare con delle pedule adidas. Ma non mi dò risposta per non ferir il mio amor proprio.

Flavio Parussa gioca su 'el Diablo' (7a)
 Poi sono arrivate le prime scarpette, continua, che avevano la suola rigidissima.
Intanto più che con le parole mi sta rispondendo coi fatti.
Sale un 7a piuttosto fisico con semplicità. Si muove fluido e leggero. Che invidia!
Scende ed ammette di aver faticato un poco. E meno male!
Poi continua a raccontarmi dei tiri che ha chiodato. Envie, devi andare ad Envie adesso. C'è l'aderenza giusta.
L'unica volta che sono stato ad Envie (sempre in Valle Po, CN. ndr) era novembre e c'era un nebbione che non vedevo neanche le punte dei miei piedi. Non dico nulla però per non far la figura dello stupido.
Lì ci sono dei tiri bellissimi e vorrei chiodare una via di tre tiri.
A Flavio non manca di certo l'iniziativa.
Flavio mentre attrezza
un nuovo tiro
Nemmeno quando c'è da provare un tiro nuovo.
Guarda là, mi dice, che han chiodato qualcosa di nuovo.
Poi va sotto la linea a studiarsela.
E' entusiasta.
Bella, bella mi fai sicura che la provo? mi chiede.
Parte su una placca verticale liscia liscia ma le sue scarpette fanno comunque presa ( avrà messo sotto l'attak??) poi arriva al passo duro.
Lo fa e si decontrae su una bella presa.
Stupendo che passo, esclama.
E mentre sale continua. E' davvero incredibile la sua passione per scalata. Ho conosciuto poche persone con una simile motivazione. Ecco uno scalatore che si diverte per davvero!
Finisce il tiro e scende.

L'autore dell'articolo
su 'El Diablo' (7a)
Si lamente di alcune prese scavate e su questo dovremmo esser tutti d'accordo. Lo scavo non è mai una soluzione perchè spesso qualcuno più forte di noi sarebbe riuscito a passare senza.
Flavio fa ancora un tiro poi parte per attrezzare un nuovo tiro.
Dopo pochi minuti ce lo vediamo sulla testa che si cala su uno strapiombo. Ma prima di tutto lo pulisce per bene ( chiodare è prima di tutto un lavoro faticoso).
E' curioso ma queste poche ore con uno scalatore così abile e motivato mi hanno dato una carica che spero durerà per un pò.
Almeno finchè non tornerò a Lungaserra, s'intende.
E voi, cari lettori, quando andrete a Lungaserra?

P.S: seguite il nostro blog per ricevere le news sulle chiodature di Flavio e sugli aggiornamenti della guida ''Falesie del Monviso''!

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